Era una tipica giornata d’autunno e in alta quota pioveva. Il pennello di un artista non avrebbe saputo tingere la valle di tinte più belle. Io percorrevo il pendio di montagna e guardavo a distanza, sperando di vedere ancora una volta la valle accendersi di vita. Ed eccolo, fiero e deciso che chiude il branco. Il suo forte bramito richiama la mia attenzione. Davanti a lui, una sfilata di cervi femmina che frettolosamente attraversa l’ampio spazio sotto la fresca pioggia del mattino, mentre si sparge il profumo della terra bagnata. Speravo di incontrarli ed ero curioso di osservare il loro comportamento mentre, in gruppo, si muovevano per trovare riparo nella faggeta più vicina. Lui, che sorvegliava da lontano ogni particolare, si era accorto della mia presenza e invitava le sue compagne ad accelerare il passo nella paura ancestrale dell’uomo… non sempre amico.